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“Uno studio d’artista, un luogo atipico, un atelier d’invenzioni. Un polo carico di energia ricreativa che mette in connessione generi diversi e diversi livelli di espressione e arte”. Così hanno amato definirsi gli artisti che hanno partecipato, allestito e organizzato “Corrente Sogno” inaugurata giovedì 5 luglio all’Open Studio, in via Poliziano 34/ 3D a Torino.

Ce n’è per tutti i gusti e soprattutto per tutti i gusti coraggiosi, perché il filo rosso che accomuna tutti gli artisti è l’aver osato nella sperimentazione. C’è chi, come la fotografa Elisabetta Riccio, ha attraversato il mondo, raggiunto luoghi altrimenti irraggiungibili attraversando a nuoto il lago dei sette colori, cercato e cercato ancora, pur di realizzare scatti unici, di hotel confiscati per il riciclo di denaro, di scenari metropolitani, di luoghi dismessi, abbandonati, dimenticati e al contempo rigogliosi nella natura che ha continuato a crescervi, e proprio per questo ancor più degni di memoria e diventati protagonisti del progetto RES.TI.TU.ZIO.NE

Chi come l’artista Federica Cardillo ha sfidato i pregiudizi, costruendo un’altalena, dondolandovisi sopra e dipingendo la vita col proprio ciclo mestruale, per poi farci immergere negli abissi creando una grotta, un’alcova abissale che racchiude il mondo sottomarino, incantato, quel luogo che ci ricorda i pozzi de “Le mille e una notte” o i deliri onirici dei più grandi protagonisti della letteratura internazionale.

Chi come la scultrice Claudia Farina ha osato dipingere sulla tela le proprie mani stanche dal lavoro, raffigurando quella che è la più grande paura presente in ognuno di noi: perdere quanto ci è più caro, non soltanto gli amici, ma anche un talento, un dono, forse persino “il” dono che è la vita. Vita che ha un duplice volto come ha voluto rappresentare Davide Robaldo coi suoi ritratti eloquenti di condomini, i cui volti, osservati da vicino, mutano espressione, rivelando inquietudine, malcontento, insofferenza. Illuminati dalle luci e avvolti dalla musica questi “personaggi in cerca d’autore” prendono vita e sollevano interrogativi che rimangono talvolta senza risposta.

Proprio come il viaggio tra vero e falso di Giovanni Portaluppi, in arte John Bringwolves, che ha postato su Instagram fotomontaggi di viaggi in realtà mai avvenuti, che hanno riscosso la curiosità e la simpatia dei followers, ben inclini ad accogliere, senza tanti filtri, la veridicità di quanto postato. Un esperimento che non può che lasciare sgomentati, proprio come le opere di questi artisti che, pieni di dubbi e interrogativi, ci invitano a far nostri i loro-nostri sogni.

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Gloria Guerinoni