Se vi interessa sapere quale aria “tira” negli Stati Uniti basta sapere queste due notizie su quanto sta accadendo attorno ai libri.
La prima riguarda i due ordini esecutivi firmati dal presidente Donald Trump il 30 e 31 gennaio che hanno imposto alla divisione educazione del Dipartimento della Difesa statunitense – 67.000 studenti in 161 scuole del Paese – la messa al bando di libri che affrontano temi “potenzialmente legati all’ideologia di genere o ad argomenti discriminatori che propongono l’ideologia dell’equità”.
In pratica, tutti i libri che trattano argomenti che vanno dalla psicologia all’immigrazione, dalla parità di genere ai diritti Lgbtq+.
Tra i volumi bloccati vi sono Il Cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini e un albo del 2007 dell’attrice Julianne Moore che narra la storia di una bambina che si sente diversa dagli altri perché ha le lentiggini, ma impara ad accettarsi!
Seconda notizia: l’American Library Association il 7 aprile ha comunicato la lista dei 10 libri che hanno ricevuto più richieste di censura nel corso dell’anno nelle biblioteche statunitensi, tra i quali L’occhio più azzurro di Toni Morrison, Cercando Alaska di John Green e Crank di Ellen Hopkins.
Roba da non credere!
Come sono lontani i tempi in cui, per attaccare il blocco comunista con un’“offensiva di pensiero libero”, gli statunitensi introdussero di nascosto nell’est Europa milioni di libri di autori come George Orwell, Aldous Huxley, Aleksandr Solzenicyn, Hannah Arendt, Agatha Christie, Boris Pasternak, Joseph Brodsky, Philip Roth e John le Carré!