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Qualche anno fa, ho assistito a una pièce teatrale che metteva in scena un viaggio nel vissuto di tre donne, in primo luogo vittime di violenza da parte di uomini, e in secondo luogo vittime di violenza secondaria da parte delle istituzioni e dell’opinione collettiva.

Si alza il sipario. Conosciamo la prima mentre si reca in caserma a denunciare una violenza sessuale, la seconda che accompagna la figlia a un incontro protetto con il padre violento, mentre la terza non ha voce, perché non c’è più. Un coro unisce le tre storie, entra ed esce dai panni dei personaggi e provocatoriamente accusa i/le presenti, la società, per quel pensiero all’apparenza innocuo che continua a produrre vittime anche quando lo sono già, scaricando su di loro la responsabilità e la colpa di ciò che non avevano scelto ma subìto.

Fino ad allora non avevo mai pensato a quanti tipi di violenza esistessero – violenza fisica, violenza psicologica, violenza sessuale, violenza economica, violenza religiosa, stalking.

Quando ti rendi conto, quando sai – e le ragioni possono essere diverse – di fronte a te si apre un mondo.

La  prima cosa che comprendi è che, alla violenza, non si è mai preparati. Ed è proprio per questo che è necessario intervenire a monte, perché non accada – sensibilizzando, educando e formando. E a valle, in modo che quando accade (perché accade) le vittime siano subito tutelate, aiutate e non rese vittime due volte e oltre e lasciate in balia di tempi biblici.

La seconda è che il dolore è muto. Perché le vittime, prima, durante e dopo, sono sole, spaventate, terrorizzate. Ed è una solitudine nei confronti di un mondo, piccolo e grande che sia, che minimizza, banalizza, distorce, lascia cadere. Un mondo che, nella maggior parte dei casi, si nutre di luoghi comuni, espressi con un linguaggio comune – Ma non starai esagerando? Te ne sei accorta solo adesso? Pensaci ancora un attimo, quello che dici è grave. Prova ancora una volta, dagli un’altra opportunità. Gli uomini a volte sono così, un po’ bruschi ma ci vogliono bene. Non ti credo, noi lo conosciamo e non è così. Non può essere cambiato di colpo, dai…

La terza è che, da essere umano, persona, donna e madre, faresti e farai qualsiasi cosa per proteggere le tue figlie e i tuoi figli da persone e da un mondo violento.